Una testimonianza di genitori: nostro figlio che non parlava e sembrava non capire
Siamo i genitori di uno splendido bambino di nome William. Quando aveva quattro anni, non parlava, il più delle volte, sembrava non capire quello che gli dicevamo: avevamo la sensazione che fosse confuso e ci dava l'idea che non sentisse; non articolava le parole, spesso piangendo si prendeva con le mani il labbro superiore e il labbro inferiore muovendoli e toccandosi la gola come per dire 'io voglio parlare ma non riesco'.
Dopo vari tentativi e incontri con logopedisti e psicologi, al fine di poterlo aiutare a comunicare, e dopo diverse ricerche, siamo approdati al dottor Matteo Faberi che ha capito subito come agire proponendoci la rieducazione A.I.T. Bérard associata alla logopedia Drežančić.
Tra i vari problemi, il dottor Faberi ci parlò della qualità dell'udito: nostro figlio ci sentiva ma il punto era 'come sentiva'; alcune frequenze le percepiva in forma maggiore rispetto ad altre ed alcune non le percepiva affatto o in forma distorta. Iniziammo subito il percorso. Con la logopedia nostro figlio cominciò a pronunciare tutti i suoni che non diceva: pronunciava solo «A», iniziò a dire tutte le vocali e le sillabe.
Dopo il primo ciclo A.I.T. di 10 giorni nostro figlio cominciò ad essere più presente e attento e iniziò a pronunciare tutte le parole pur non formulando le frasi. Continuammo la logopedia e William proseguì nel suo miglioramento. A distanza di 6 mesi, William si sottopose al secondo ciclo di A.I.T. e la sua attenzione migliorò ulteriormente. Due giorni dopo il termine del ciclo, era estate, andammo al mare e William si fece male in spiaggia tanto che andammo dal bagnino a chiedere il disinfettante: appena versammo il disinfettante sulla ferita, William esclamò «No basta. Pietà, pietà!!». Tanto fu lo stupore che ci venne da piangere sentendo nostro figlio dire la prima frase nella sua vita. Il bagnino, vedendoci piangere, disorientato disse: «Ma nooo, il disinfettante non fa così male». Ovviamente non poteva sapere e capire tutto quello che avevamo passato.
Da quel momento in poi, William iniziò a produrre piccole frasi di necessità o di osservazione. Sono passati quasi 4 anni e continuiamo nel percorso vedendo i progressi. Siamo molto fieri di lui: nostro figlio è consapevole, ha la volontà e la tenacia di continuare a migliorare tanto che ha concluso la prima elementare con ottimi risultati.
Maurizio e Katya
(Tratto dal libro: Di Pietro L., Faberi M., Ascolto, penso e dico, Edizioni del Rosone, Foggia 2021)
Sono Matteo Faberi, psicologo,
laureato in Scienze dell'Educazione e Psicologia Clinica e dell'Educazione.
Sono iscritto all'Albo degli Psicologi
della Lombardia al n. 03/14707
È per me importante responsabilizzare i bambini e i ragazzi fin da subito:
quando sono in grado,
sono loro a prendere e disdire gli appuntamenti, non i genitori.